Musica in corso 2008
Che Spettacolo! Una musica dietro l’altra…
Lorenzo Gavanna & Francesco Bosaia – Classica
Matteo Falcer & Marco Borroni – Lirica
Scuola Civica di Casatenovo (LC) – Ottoni
Diàrio Carioca – Brasiliana
The Bonnie Blues Band – Blues
Quartetto d’Archi “ELIOS” – Camera
I LED & Fabrizio Vendramin – A Colori
The BlueBand.ita – Big Band
Pino Di Costanzo - Presentatore
In una Sala della Comunità di Uboldo gremita di pubblico di tutte le età, lo scorso 11 aprile 2008 si è svolta la seconda edizione di “Musica in Corso”, il concerto – evento promosso dall’Associazione Culturale Uboldese “Officine Musicali”. Il tema non esplicito della serata quest’anno è sembrato essere “la passione & la vita” ed in questo, senza togliere valore agli altri, possiamo annoverare come campioni il Quartetto d’archi Elios, The Bonnies Blues Band e l’”Action painting” del Maestro Fabrizio Vendramin. I Maestri di Brescia del Quartetto Elios hanno dato prova di una interpretazione caratteriale delle difficili partiture mozartiane con un deciso sostegno dell’impianto armonico e una consumata esperienza della lettura.
Il suono ne è risultato pulito, composto e ben compendiato in un ritmo condiviso. L’esecuzione dei brani è stata occasione di evidenza di una distribuzione dei ruoli tra i due violini principali che hanno condiviso il tema sull’impianto solido musicale del violoncello e dell’accompagnamento della viola. Sorpresa e stupore per la impeccabile interpretazione di “Libertango” composta da Astor Piazzolla. Il Gruppo The Bonnies Blues Band d’altra parte ha tessuto un filo conduttore coi primi sugli stessi pregi di valore, a dimostrazione di genuina passione musicale. Il complesso è stato accompagnato da fotografie proiettate sullo schermo retrostante in una efficace rappresentazione della “musica del diavolo” come musica delle origini, sound dei neri d’America che, schiavi nei campi di cotone, intonavano melodie su storie vere in ricordo della Patria Africa.
Il cantante, in una serata in graziadiddio, ha vissuto una interpretazione significativa e magistrale. Bello il ritmo e la composizione melodica che hanno reso il momento “vero” proiettando lo spettatore nello spazio indotto, nel campo di cotone e nella disperazione di chi lo lavorava. Vendramin è giunto ad un certo punto del crescendo di coinvolgimento. Si sapeva che il Maestro avrebbe avuto ancora una volta una sorpresa al pubblico ed infatti ha messo sotto il naso di tutti in brevissimo tempo un doppio ritratto, Bob Marley e Jimi Hendrix, dove il secondo è stato realizzato sottosopra con abile mano mentre, nell’aria, si diffondevano famosi brani di questi due colossi della musica interpretate “live” da I LED.
Perché Vendramin ha rappresentato l’apice del contesto? Perché ha saputo cogliere l’umore in sala, perché ha progettato il suo intervento sul tema della passione esecutiva, perché ha saputo trarre un positivo dall’esperienza comune e collettiva delle band e del pubblico assieme. Sono in pochi a dipingere in questo modo, diceva uno spettatore competente, e noi gli crediamo, non abbiamo difficoltà ad ammetterlo, è così. Dipingere due ritratti in sì breve tempo, rispettando il patto col pubblico presente, ha la leggerezza dell’eleganza formale e la sostanza di un fondamento fatto di: capacità, dedizione nel tempo, educazione e disciplina, che si esprimono in una accurata e perentoria precisione del gesto, dimostrando un amore profondo per le cose che uno quotidianamente fa. Fare le cose bene non per il pubblico ma per se stesse, per se stessi, è il segreto dell’artigiano, del professionista che ha messo in atto la sua Arte.
Il programma in vero ha spaziato sui diversi generi e dobbiamo avere parole di elogio per tutte le altre formazioni esibitesi in quanto tanto è stato l’impegno e tanta la resa e l’efficacia. Il Duo Lorenzo Gavanna al flauto traverso e Francesco Bosaia alla chitarra classica, ha avuto l’onere di scaldare la platea, ma lo sforzo è ben riuscito in pochi attimi. L’emozione ben si vedeva sui volti di questi due giovanissimi, ma il merito si è palesato subito quando, anche per chi non conosceva i pezzi musicati, il tempo sembrava retrocedere sull’onda di quella musica, a due secoli fa, alle corti europee del bel suono. Sono seguiti, per tempo, il Duo Matteo Falcer tenore e Marco Borroni al pianoforte che già calcarono il palco nella precedente edizione dando prova di sublimità. Falcer, partito un po’ in emozione e forse in debito di grinta col suo Donizetti e Rossini, sostenuto dalla esecuzione modulata di Borroni, che è sempre attento alle esigenze del tenore, si è espresso via via sempre più con vigore per poi terminare con maestria e proprietà di linguaggio sulla “Gelida manina”, cogliendo il meritato e giusto tributo. Ecco dunque gli Ottoni del Gruppo di Musica da Camera della Civica Scuola di Casatenovo (LC), i quali hanno offerto un repertorio raffinato ma non facile al primo ascolto. Questo è stato sicuramente un gruppo di sperimentazione nell’organicità della serata, un’offerta desueta al pubblico fatta di contrappunti difficili, per intenditori, ma che così facendo ha dato pane per i denti più mordaci.
Questo momento impegnativo e di concetto caratterizzato dall’accostamento di trombe e tromboni e tube, ha tirato la volata ai Diario Carioca, un Trio di corde, di formazione classica e jazzistica, che si è misurato con musica brasiliana in una elegante fusione di ritmo, armonia e melodia, percorrendo le strade interessanti del choros, della capoeira attraverso l’uso di particolari strumenti a corda come il cavaquinho. L’assieme di musica e filmati della costa atlantica carioca hanno scaldato l’ambiente e hanno portato gli astanti sulle belle spiagge del Pan di Zucchero. Ha chiuso la serata, così come a spot l’aveva aperta, la BlueBand.ita, una ventina di elementi con strumenti vari e prevalentemente a fiato e con una cantante di eccezione che sulle note di una Aretha Franklin d’antan ha dato il timbro alle tre ore di spettacolo. Veri professionisti che hanno sottolineato col loro notevole sincronismo il valore della musica leggera come offerta e il valore di una serata partita bene e finita meglio.
Alla fine resta da considerare l’impegno dei tanti che hanno reso possibile questo spettacolo per la dedizione, per la volontà e per la riuscita; li elenchiamo: la giovane Associazione Officine Musicali col suo Presidente Dario Monticelli e coi suoi collaboratori che ancora una volta si è posta come elemento di animazione culturale ormai indispensabile nel saronnese; la Pro Loco Uboldo che da sempre sostiene in maniera provvidenziale e con buon fiuto queste iniziative soprattutto quando interpretate da giovani; la Sala della Comunità che si pone a Uboldo come nuovo soggetto di sostegno culturale ormai indispensabile; il mitico Enzo Rizzo Tecnico del Suono che ha saputo rendere veri i suoni; il Presentatore Pino Di Costanzo che ancora una volta ha intrattenuto il pubblico con consumata esperienza informando degli eventi ma anche sostenendo i giovani esecutori; Andrea e Felice sapienti Tecnici delle luci. Il Presidente Dario Monticelli ha chiuso la serata presentando un ospite d’eccezione, il jazzista chitarrista di fama mondiale Gigi Cifarelli a cui è stata offerta la tessera di Socio Onorario di “Officine Musicali” con l’invito a una prossima collaborazione artistica. Arrivederci all’anno prossimo.